Nei bambini con disturbi neurologici e reflusso la nutrizione enterale potrebbe essere l’opzione migliore

Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Nutrition, il trattamento chirurgico potrebbe non migliorare l’aspetto clinico e i relativi costi nei bambini con disturbi neurologici e reflusso gastroesofageo rispetto alla nutrizione enterale.

“Più della metà dei bambini con disturbi neurologici (ND) soffre di malattie gastrointestinali, come la malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), costipazione o malnutrizione. Pertanto, è spesso necessario ricorrere all’alimentazione enterale per soddisfare i fabbisogni nutrizionali di questa popolazione. Il trattamento della MRGE può basarsi sulla terapia farmacologica, sul trattamento nutrizionale (cambiando il tipo di formula) o sul trattamento chirurgico (fundoplicatio secondo Nissen, NF)” spiega Chiara Maria Trovato, dell’Ospedale Bambino Gesù, Roma, autrice principale del lavoro.

I ricercatori hanno voluto descrivere e confrontare il consumo di risorse tra nutrizione enterale basata su diversi tipi di formula e fundoplicatio secondo Nissen in pazienti con disturbi neurologici. Hanno effettuato un’analisi retrospettiva su bambini con danno neurologico trattati da gennaio 2009 a gennaio 2019 per problemi nutrizionali e intolleranze alimentari e/o gastrointestinali. Per tutti i pazienti sono state raccolte le caratteristiche demografiche e antropometriche, i sintomi, il tipo di alimentazione (formula e accessi enterali), il numero e il tipo di visite ambulatoriali o di pronto soccorso.

Sono stati arruolati 309 bambini, tra cui 65 sono stati sottoposti a fundoplicatio secondo Nissen. Vomito, MRGE e disfagia erano più rappresentati nel gruppo trattato con fundoplicatio. L’analisi dei dati ha mostrato che il gruppo gestito con fundoplicatio presentava un numero inferiore di ricoveri e di visite per disturbi non gastrointestinali, ma un numero maggiore di visite per disturbi gastrointestinali rispetto al gruppo che non aveva ricevuto l’intervento. Nel gruppo NF si è osservata una maggiore prevalenza dell’uso di formule a base di aminoacidi e dieta libera, con una tendenza alla minore prevalenza di formule a base di caseina o siero+caseina. Il costo medio di un paziente è stato di 19.515 ± 540 € all’anno, senza differenze significative tra i due gruppi. Per quanto riguarda la formula, al basale, 76 bambini hanno consumato una dieta libera, 24 una formula a base di caseina, 139 una formula a base di siero di latte+caseina, 46 una formula a base di siero di latte e 24 una formula a base di aminoacidi.

“Considerando il carico psicologico e sulla qualità di vita per i pazienti di un intervento, in una strategia “step-up”, la nutrizione enterale potrebbe essere proposta come alternativa efficiente alla fundoplicatio” concludono gli autori.

Front Nutr. 2023 Mar 9;10:1093218

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/36969827/

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