Profili delle cellule immunitarie in corso di progressione dell’HIV-1

Uno studio pubblicato su Pathogens ha descritto le variazioni nei profili delle cellule immunitarie durante la progressione della malattia da HIV-1, verificando l’esistenza di eventuali marker di laboratorio da sfruttare in contesti clinici e terapeutici, in futuro, per monitorare gli eventi patologici delle cellule immunitarie. Lo studio è stato guidato da Junwei Su, della Zhejiang University, in Cina.

Un rapido avvio della terapia antiretrovirale altamente attiva (HAART) può controllare la viremia dell’HIV-1 e stabilizzare la salute a lungo termine delle persone con HIV-1. Ciononostante, gli individui diagnosticati tardivamente e che mostrano una scarsa efficacia terapeutica rappresentano ancora una grande sfida per la gestione globale dell’HIV. Per affrontare questo problema, il team ha condotto un profilo immunitario multiparametrico completo e analizzato la sua associazione con la progressione della malattia e l’efficacia terapeutica. Per caratterizzare la composizione delle cellule immunitarie circolanti e i fenotipi cellulari in 40 individui naive al trattamento (16 cronici, 24 di nuova diagnosi), 26 individui trattati con HAART e 18 controlli sani, i ricercatori hanno utilizzato la citometria. Inoltre, sono state eseguite analisi comparative di sottopopolazioni di cellule T, marker di attivazione immunitaria e ‘firme’ della carica virale.

Dai risultati è emerso che l’attivazione immunitaria persistente, l’alterazione dell’immunità regolatoria e dei marker di differenziazione della memoria erano evidenziabili nelle cellule T delle persone con infezione da virus HIV-1 ed erano associati alla progressione della malattia. Inoltre, nei pazienti trattati con HAART che non ripristinavano in modo completo i linfociti T CD4 vi erano livelli più elevati di marker attivati, che potrebbero rappresentare biomarker di efficacia terapeutica.

Fonte: Pathogens 2025

https://www.mdpi.com/2076-0817/14/4/347

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