Reflusso: anche l’ecografia del riempimento gastrico ha un valore diagnostico

Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Healthcare Engineering, sia l’ecografia che studia il riempimento gastrico che la scala GerdQ hanno un certo valore nella diagnosi della malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), ma la prima ha un tasso di accuratezza più elevato.


“Abbiamo voluto indagare quale potesse essere il contributo alla diagnosi e all’analisi eziologica della MRGE dell’ecografia del riempimento gastrico e della scala GerdQ, confrontandole con l’endoscopia” spiega Bo Wang, del West Hospital District of Qingdao Multicipal Hospital, Qingdao Cina, che ha diretto il gruppo di lavoro.


I ricercatori hanno studiato i dati clinici di 100 pazienti con sospetta MRGE con un’analisi retrospettiva. Secondo i risultati del gold standard, ovvero dell’endoscopia, i pazienti sono stati divisi in un gruppo con reflusso gastroesofageo (n = 62) e in uno senza (n = 38). Queste persone sono state poi sottoposte a ecografia del riempimento gastrico e all’esame della scala GerdQ per confrontare il valore predittivo positivo e il valore predittivo negativo e altri valori.


Tra i pazienti positivi al reflusso, 28 casi erano dovuti alla struttura e dalla funzione anormali della barriera antireflusso, 18 alla riduzione della clearance acida dell’esofago, e 16 all’indebolimento della barriera mucosa esofagea. Per quanto riguarda l’ecografia, il valore predittivo positivo era dell’88,71% e il valore predittivo negativo era dell’81,58%; per il test della scala GerdQ, invece, il valore predittivo positivo era pari a 71,43% e il valore predittivo negativo a 54,05%. La lunghezza dell’esofago addominale nel gruppo con reflusso gastroesofageo era inferiore a quella del gruppo con reflusso non gastroesofageo, mentre i punteggi dell’angolo di His e della scala GerdQ erano superiori a quelli del gruppo con reflusso gastroesofageo.


Fonte: J Healthc Eng. 2021

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