Reflusso-ulcera e disturbo depressivo maggiore: causalità a doppio senso

Il disturbo depressivo maggiore previsto geneticamente può aumentare il rischio di reflusso gastroesofageo e ulcera, oltre che di altre patologie gastrointestinali. A loro volta, il reflusso gastroesofageo e la sindrome dell’intestino irritabile con componenti genetiche riscontrabili possono aumentare il rischio di disturbo depressivo maggiore. Questo è quanto riferisce uno studio pubblicato su Psychological Medicine, e diretto da Dongze Chen, del Peking University Cancer Hospital & Institute, Pechino, Cina. “Ormai è clinicamente documentato che il disturbo depressivo maggiore (MDD) si verifica in concomitanza con più disturbi gastrointestinali, ma la potenziale relazione causale tra questi problemi rimane poco chiara”, spiegano gli auto

I ricercatori hanno voluto approfondire la relazione tra disturbo depressivo maggiore e con quattro patologie gastrointestinali, tra cui malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE), sindrome dell’intestino irritabile (IBS), ulcera peptica (PUD) e steatosi epatica non alcolica (NAFLD), utilizzando la randomizzazione mendeliana (MR). Per questo hanno ottenuto dati di associazione genome-wide per MDD da una meta-analisi e per GID dalla UK Biobank e FinnGen tra gli individui di origine europea. Le stime dei singoli studi sono state raggruppate utilizzando metanalisi a effetti fissi.

Le metanalisi hanno trovato prove che il disturbo depressivo maggiore geneticamente predetto può aumentare il rischio di MRGE, IBS, PUD e NAFLD. Inoltre, altre analisi dei dati hanno trovato prove di MRGE o IBS geneticamente predette che possono aumentare il rischio di disturbo depressivo maggiore.

“I nostri risultati possono aiutare a chiarire i meccanismi alla base della comorbilità del disturbo depressivo maggiore e dei disturbi gastrointestinali. Concentrarsi sui sintomi dei disturbi gastrointestinali nei pazienti con disturbo depressivo maggiore e sui problemi emotivi nei pazienti con disturbi gastrointestinali è importante per la gestione clinica”, concludono gli autori.

 Fonte: Med. 2023

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37183395/

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