Relazione tra HDL e rischio cardiovascolare varia tra uomini e donne con diabete di tipo 2

Uno studio recente, pubblicato su Cardiovascular Diabetology, ha esaminato la relazione tra i livelli di colesterolo HDL e il rischio di eventi cardiovascolari in pazienti con diabete di tipo 2. La ricerca, parte della Fremantle Diabetes Study Phase II (FDS2), ha seguito 1.479 partecipanti con diabete di tipo 2 dal 2008 al 2021, monitorando eventi cardiovascolari maggiori (3-point MACE: infarto miocardico non fatale, ictus non fatale, e morte cardiovascolare) e mortalità per tutte le cause. L’obiettivo dello studio era determinare se la relazione tra colesterolo HDL e rischio cardiovascolare, già suggerita come a forma di U in altri studi, si applicasse anche ai soggetti con diabete di tipo 2.

I risultati hanno evidenziato differenze significative tra uomini e donne. Nelle donne, sia i livelli molto bassi (< 1.04 mmol/L) sia quelli molto alti (> 1.59 mmol/L) di colesterolo HDL erano associati a un aumento del rischio di eventi cardiovascolari maggiori e di mortalità generale. Questo suggerisce una relazione a U tra HDL e rischio cardiovascolare nelle pazienti femminili con diabete di tipo 2. Tra gli uomini, invece, i livelli di colesterolo HDL non erano significativi nel predire eventi cardiovascolari maggiori. Tuttavia, i livelli bassi di HDL (< 0.90 mmol/L) risultavano predittivi di mortalità generale, confermando un rischio aumentato di morte per tutte le cause nei pazienti maschili con livelli ridotti di HDL.

L’analisi ha utilizzato modelli di rischio proporzionale di Cox e modelli di rischio competitivo, tenendo conto di variabili demografiche, cliniche e di laboratorio. Questi risultati indicano che la gestione dei livelli di colesterolo HDL nei pazienti con diabete di tipo 2 dovrebbe considerare il sesso del paziente, poiché uomini e donne sembrano rispondere in maniera diversa alle variazioni dei livelli di HDL. Di conseguenza, potrebbero essere necessarie strategie di gestione lipidica personalizzate per ottimizzare la prevenzione del rischio cardiovascolare in questa popolazione.

Questi dati offrono nuove prospettive nella valutazione dei profili lipidici per una gestione clinica più mirata e personalizzata del diabete di tipo 2, evidenziando l’importanza di considerare differenze di sesso per un approccio terapeutico efficace.

Fonte: Cardiovasc Diabetol 2024

https://cardiab.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12933-024-02447-0

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