Rischio di polmonite da Pneumocystits tra persone con infezione da HIV, uno studio danese

La polmonite da Pneumocystis resta un problema significativo tra le persone con infezione da HIV e diagnosi tardiva; un fenomeno che sottolinea l’importanza di una diagnosi precoce dell’infezione virale. Inoltre, si dovrebbe prendere in considerazione la prosecuzione della profilassi della polmonite fino a quando la conta dei CD4 non è >100 cellule/µL, con almeno un anno di terapia antiretrovirale di combinazione (cART) e soppressione virale per più di tre mesi. A mostrarlo, su Open Forum Infectious Diseases, è un gruppo danese, coordinato da Line Rasmussen, dell’Odense University Hospital di Odense, in Danimarca.

Il team ha esaminato il rischio di polmonite da pneumocystis e la mortalità tra le persone con infezione da HIV e le associazioni con il tempo trascorso dalla diagnosi di HIV e con la conta delle cellule CD4. Dallo studio di coorte danese sull’HIV, i ricercatori hanno identificato tutte le persone adulte con HIV (1995-2021). Tra 4.882 adulti con HIV (53 647 anni-persona), sono stati osservati 336 eventi di polmonite da pneumocystis e per il periodo 2016-2021. Rispetto al periodo 1995-1999, il rischio di polmonite è diminuito di oltre il 90%, dopo il primo anno di diagnosi di HIV (aIRR, 0,08; intervallo di confidenza al 95%: 0,02 – 0,29), e di oltre il 40% nel primo anno, se la conta basale di CD4 era <200 cellule/µL (aIRR, 0,57; IC 95%: 0,36 – 0,90). Tuttavia, non è stata osservata alcuna variazione statisticamente significativa nel rischio di polmonite da Pneumocystis dopo il 1995-1999 per il gruppo con conta al basale di CD4 di <200 cellule/µL. Il rischio di polmonite da Pneumocystis, inoltre, è rimasto alto se la conta dei CD4 era compresa tra 100 e <200 cellule/µL (IR, 16,08 [95% CI, 5,19-49,89]) durante il primo anno di cART, nonostante una carica virale soppressa. Riduzioni significative sono state riscontrate dopo un anno di cART (conta dei CD4 da 100 a <200 cellule/µL). Infine, sebbene non in modo significativo, la mortalità a tre e 12 mesi è diminuita dell’80% dal 1995-1999 al 2016-2021.

Fonte: Open Forum Infect Dis 2025

https://academic.oup.com/ofid/article/12/6/ofaf289/8130899#google_vignette

Contenuti simili

I più visti