Termografia della mammella: revisione e meta analisi

La termografia mammaria, nata negli anni ’50, fu successivamente abbandonata a causa di risultati contraddittori. Tuttavia, i progressi nella tecnologia a infrarossi e negli algoritmi di elaborazione delle immagini nel XXI secolo hanno portato a un rinnovato interesse per questa tecnica.

Un’equipe di ricercatori ha effettuato una revisione sistematica e una meta-analisi con lo scopo di fornire un quadro aggiornato e obiettivo delle recenti evidenze scientifiche sulla sua efficacia, sia come strumento di screening che diagnostico. Sono state esplorate in modo esaustivo le banche dati PubMed e Scopus alla ricerca di lavori specifici, pubblicati tra il 2001 e il 31 maggio 2023, che hanno valutato l’efficacia dell’imaging digitale a infrarossi a onda lunga per la rilevazione del cancro della mammella.

 Il team ha limitato la selezione a studi in lingua inglese, con almeno cinque casi di cancro della mammella, che hanno riportato la sensibilità e la specificità della termografia mammaria (o i dati necessari per calcolarle) utilizzando immagini raccolte autonomamente. Sono stati invece esclusi gli studi che hanno considerato positive malattie mammarie diverse dal cancro o che non hanno utilizzato test standard per stabilire la diagnosi.

È stata condotta anche una meta-analisi delle proporzioni dei valori di sensibilità e specificità riportati negli studi selezionati e una meta-analisi bivariata che tenesse conto della correlazione tra queste metriche.

 Alla fine, gli esperti hanno selezionato 22 documenti, con una sensibilità e specificità media aggregate rispettivamente dell’88,5% e del 71,8%. Tuttavia, le differenze nel reclutamento dei pazienti, nella dimensione del campione, nel protocollo di imaging, nelle apparecchiature e nei criteri di interpretazione hanno prodotto un’elevata eterogeneità (valore I2 rispettivamente del 79,3% e del 99,1%).

Gli Autori concludono che la termografia ha mostrato un’elevata sensibilità negli studi selezionati, mentre la specificità è più bassa ed è aumentata nel tempo. Gli studi più recenti riportano una combinazione di sensibilità e di specificità paragonabile ai test diagnostici standard. La maggior parte dei lavori selezionati è però di piccole dimensioni e tende a includere solo pazienti con una massa sospetta che richiede una biopsia. Tuttavia, negli ultimi anni, sono stati pubblicati studi più ampi con una maggiorevarietà di tipologia di pazienti (asintomatiche, donne con seno denso, ecc.).

Fonte: Syst Rev. 2024

https://systematicreviewsjournal.biomedcentral.com/articles/10.1186/s13643-024-02708-9

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