È emerso di recente un crescente interesse per il ruolo cruciale in diverse patologie svolto dalla disbiosi del microbiota intestinale. In particolare, è stata evidenziata l’importanza del microbiota dell’intestino nella comunicazione bidirezionale con il cervello, nota come asse intestino-cervello, e sono state anche identificate relazioni tra la flora intestinale e disturbi dell’umore e neuropsichiatrici.
Per approfondire questa tematica, un team di esperti ha condotto una revisione sistematica della letteratura utilizzando due importanti banche dati, PubMed e Scopus e seguendo le linee guida PRISMA. Sono stati inclusi nell’indagine 18 studi originali controllati condotti su esseri umani e pubblicati negli ultimi 11 anni mentre la qualità dei lavori è stata valutata utilizzando il Critical Appraisal Skills Program (CASP). L’analisi degli articoli ha rivelato che esiste un’associazione tra disturbi psichiatrici e dell’umore e la composizione del microbiota intestinale. È stata infatti messa in evidenza una chiara correlazione tra la composizione del microbiota intestinale e diversi quadri patologici. Tra questi depressione, stress, disturbi dello spettro autistico (ASD), episodi psicotici, problemi alimentari e ansia.
I ricercatori hanno registrato una riduzione dei batteri fermentativi nel microbiota intestinale con conseguente diminuzione della produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA). Nel contempo, si è notato un aumento dei batteri pro-infiammatori che potrebbero contribuire all’aggravarsi di queste patologie.
Gli Autori della revisione ritengono che questi risultati possano aprire la strada a nuove prospettive di ricerca e a potenziali strategie terapeutiche innovative, basate sulla modulazione del microbiota dell’intestino, per combattere i disturbi dell’umore e neuropsichiatrici.
Fonte : Front Psychol. 2023
https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fpsyg.2023.1215674/full
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