Danni alla mucosa intestinale e rischio cardiovascolare nel diabete di tipo 1
Le persone affette da diabete di tipo 1 mostrano un rischio elevato di sviluppare aterosclerosi accelerata, una condizione che può […]
Secondo uno studio di randomizzazione mendeliana pubblicato sul Journal of Maternal-Fetal & Neonatal Medicine, non vi sarebbe alcuna associazione tra vitamina D e rischio di diabete mellito gestazionale, il che implica che una quantità insufficiente di vitamina D potrebbe non conferire una maggiore suscettibilità per questa patologia.
“La letteratura sulla relazione tra vitamina D e diabete mellito gestazionale (GDM) è abbastanza incoerente. La relazione è stata osservata principalmente attraverso studi osservazionali, e la causalità di questa associazione non è stata stabilita” spiega Pei Zhang, dello Affiliated Maternal and Child Health Care Hospital of Nantong University, Nantong, Cina, primo nome del lavoro.
I ricercatori hanno portato avanti una ricerca di randomizzazione mendeliana (MR) a due campioni per testare l’associazione causale tra vitamina D e GDM, utilizzando statistiche disponibili al pubblico da studi di associazione genomica (GWAS) relativamente alla vitamina D (N = 373.045.10.783.672 SNP di polimorfismi a singolo nucleotide) e al GDM (5.687 casi e 117.892 controlli). La tecnica principale utilizzata è stata l’approccio ponderato della varianza inversa (IVW), ma sono stati presi in considerazione anche altri approcci, come la regressione MR-Egger, la mediana ponderata, la modalità ponderata e la modalità semplice. Inoltre, gli esperti hanno condotto analisi di sensibilità per rilevare qualsiasi potenziale diversità e pleiotropia orizzontale.
Lo studio ha suggerito che non vi fosse alcun nesso causale tra vitamina D e GDM. Per quanto riguardava l’eterogeneità, il valore Q di MR Egger era 113,7, p < 0,05; il valore Q di IVW era 114,7, p < 0,05. Pertanto, è stato applicato l’approccio IVW a effetti casuali. Per quanto riguardava invece la pleiotropia, l’intercetta di regressione di MR Egger era 0,0046, che era vicino a zero con un valore p di 0,452, suggerendo l’assenza di pleiotropia.
Fonte: J Matern Fetal Neonatal Med. 2024
https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/14767058.2024.2427760#d1e612
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