Indice aterogenico del plasma e infiammazione sistemica: un nuovo approccio predittivo per il diabete

Uno studio pubblicato su Cardiovascular Diabetology ha analizzato il ruolo combinato dell’indice aterogenico del plasma (AIP) e dell’infiammazione sistemica, misurata tramite la proteina C-reattiva ad alta sensibilità (hsCRP), nel predire l’insorgenza del diabete. La ricerca si è basata su un’ampia coorte rappresentativa della popolazione cinese di mezza età e anziana.

Lo studio ha incluso 9.112 partecipanti di almeno 45 anni, privi di diabete al basale nel 2011, seguiti fino al 2015. L’AIP è stato calcolato come logaritmo del rapporto tra trigliceridi e colesterolo HDL, mentre le associazioni con il diabete sono state valutate tramite modelli di regressione logistica e modelli ad effetti misti. L’analisi della curva ROC è stata utilizzata per determinare il valore predittivo di questi biomarcatori, mentre un’analisi di mediazione ha esplorato il loro reciproco contributo nell’influenzare l’incidenza del diabete.

Durante il periodo di follow-up di quattro anni, 489 partecipanti (9,7%) hanno sviluppato diabete. Livelli elevati di AIP e hsCRP sono risultati indipendentemente associati a un aumento del rischio. Rispetto ai pazienti con valori più bassi, quelli nel quartile più alto di AIP presentavano un rischio più che doppio (OR aggiustato 2,53; IC 95%: 1,90–3,38), mentre per hsCRP l’OR era di 2,38 (IC 95%: 1,79–3,16). L’effetto combinato di AIP e hsCRP ha mostrato un ulteriore incremento del rischio (OR 2,76; IC 95%: 2,13–3,57). Inoltre, entrambi i biomarcatori erano correlati a un aumento della glicemia a digiuno e dell’emoglobina glicata. L’analisi ROC ha evidenziato che la combinazione di AIP e hsCRP fornisce una capacità predittiva superiore rispetto ai singoli biomarcatori (AUC 0,628 vs. 0,601–0,654).

Infine, l’analisi di mediazione ha rivelato che l’AIP ha mediato il 25,4% dell’associazione tra hsCRP e diabete, mentre hsCRP ha mediato il 5,7% del legame tra AIP e diabete. Questi risultati suggeriscono un’interazione tra dislipidemia e infiammazione nella patogenesi del diabete, offrendo nuove prospettive per la prevenzione e il monitoraggio precoce della malattia.

Fonte: Cardiovasc Diabetol 2025 

https://cardiab.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12933-025-02653-4

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