
Biomarcatori infiammatori predicono la mortalità nel diabete di tipo 2
Il diabete di tipo 2 (T2D) è una patologia cronica associata a infiammazione sistemica, stress metabolico e invecchiamento, con un […]
Un recente studio caso-controllo pubblicato sul Journal of Family Medicine and Primary Care ha evidenziato che nei pazienti di mezza età con diabete di tipo 2 (T2DM) da meno di cinque anni si riscontrano già segni significativi di ridotta performance muscolare e alterazione del sistema nervoso autonomo cardiaco.
“La nostra ricerca si è concentrata sull’associazione tra prestazioni muscolari e neuropatia autonomica cardiaca nei pazienti con diabete di tipo 2, sottolineando quanto questi effetti si manifestino precocemente” afferma Akmal Ansari, dello Hamdard Institute of Medical Sciences & Research di Nuova Delhi, India, che ha guidato il gruppo di lavoro.
Lo studio ha incluso 51 pazienti T2DM tra i 30 e i 55 anni, con HbA1c <8% e durata di malattia inferiore ai cinque anni, confrontati con 51 soggetti sani appaiati per età, sesso e BMI.
La performance muscolare è stata valutata con test specifici di resistenza del tronco (TFET, TLET, TEET) e flessibilità dei muscoli posteriori della coscia (AKE test). La funzione autonomica cardiaca è stata misurata tramite variabili della variabilità della frequenza cardiaca (HRV) sia nel dominio temporale che in quello di frequenza. I pazienti diabetici hanno mostrato una riduzione significativa della resistenza muscolare del tronco e della flessibilità muscolare, così come un calo marcato di tutti i parametri HRV analizzati, sia temporali (SDRR, CVRR, RMSSD, ecc.) sia frequenziali (VLF, LF, HF, LF/HF).
“I dati suggeriscono che già nelle prime fasi del diabete di tipo 2 si possono instaurare modificazioni muscolari e autonomiche che contribuiscono a un circolo vizioso nella progressione della malattia. Il riconoscimento precoce di queste alterazioni potrebbe orientare strategie preventive più efficaci” concludono gli autori.
Fonte: J Family Med Prim Care. 2025
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