Impatto della malnutrizione e della sarcopenia sulla qualità di vita nei pazienti con IBD
La malnutrizione e la sarcopenia sono condizioni prevalenti tra le persone che soffrono di malattie infiammatorie intestinali (IBD) e sono […]
Ridurre, nelle cellule epiteliali, l’attività del gene associato al rischio delle malattie infiammatorie intestinali (IBD), PTPN2, può portare a una riduzione della produzione dei peptidi antimicrobici da parte delle cellule di Paneth, mettendo a rischio la parete dell’intestino. A mostrarlo è uno studio su animali di laboratorio condotto da un team dell’Università della California di Riverside, guidato da Declan McCole. I risultati della ricerca sono stati pubblicati su Cellular and Molecular Gastroenterology and Hepatology.
L’epitelio intestinale gioca un ruolo importante nelle IDB dal momento che può facilmente essere alterato nel corso di infiammazione intestinale. Una tipologia specializzata di cellule dell’epitelio è costituita dalle cellule di Paneth, che producono peptidi antimicrobici che aiutano a regolare il microbiota intestinale.
Il team, in particolare, ha stabilito un collegamento critico tra PTPN2 e cellule di Paneth, che gioca un ruolo importante nel mantenere le normali proprietà del microbioma intestinale. Una perdita di PTPN2, infatti, determinerebbe un significativo cambiamento nel microbiota, soprattutto a carico del batterio Escherichia coli, il cui aumento è evidenziabile nei casi di IBD e peggiora l’infiammazione. Il batterio può aderire e invadere le cellule dell’epitelio intestinale e i macrofagi. Secondo gli autori, infine, le cellule di Paneth non funzionano in modo appropriato in molti pazienti che convivono con le IBD e questo potrebbe rappresentare un marker della malattia.
Fonte: Cellular and Molecular Gastroenterology and Hepatology 2023
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2352345X23000498?via%3Dihub
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